Il cuore è senza dubbio l’organo più importante che possediamo e prendersene cura dovrebbe essere una priorità per ognuno di noi. Ma quali sono quegli esami e visite specifiche necessari per garantirsi il benessere cardiaco? Ve li elenchiamo in questo articolo!
La salute del cuore andrebbe sempre tenuta sotto controllo, anche in assenza di patologie o particolari campanelli d’allarme. Per poter monitorare lo sviluppo di eventuali disturbi è opportuno rivolgersi al proprio medico in modo che egli sappia consigliare quali esami fare e a quali visite specifiche sottoporsi.
Questi accertamenti acquisiscono un valore prioritario con l’avanzare dell’età, ma anche i più giovani farebbero bene a sottoporsi a regolari controlli per evitare brutte sorprese in futuro. Ricordate che prevenire è sempre meglio che curare! E quindi quali esami fare per assicurarsi la salute del cuore? Se ancora avete le idee confuse non temete, vi chiariremo tutto nei prossimi paragrafi!
1. Visita medica
Sia che si sospettino di anomalie o patologie cardiache ma anche semplicemente per un normale controllo, il primo passo da compiere è quello di recarsi da uno specialista. Durante questo incontro, il medico vi farà una serie di domande riguardo gli eventuali sintomi, lo stile di vita, le malattie pregresse e tutto ciò che può risultare utile al fine di avere un quadro generale delle vostre condizioni.
In un secondo momento si passerà alla valutazione fisica, dove verranno controllate la pressione, il respiro, la temperatura, il numero e la qualità del battito. Se necessario il medico potrà prescrivere esami del sangue o visite più approfondite, indispensabili per scongiurare molteplici fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
2. Elettrocardiogramma
L’elettrocardiogramma è un esame non invasivo che può essere effettuato sia a riposo che sotto sforzo. Durante questo esame viene registrata graficamente l’attività cardiaca mediante degli elettrodi posti sul corpo del paziente e collegati da fili elettrici a un apposito strumento (detto elettrocardiografo, da cui il nome elettrocardiogramma).
Se l’esame viene fatto sotto sforzo, vi verrà chiesto di fare un po’ di attività fisica su un tapis roulant o su una cyclette, mentre in quello a riposo non dovrete fare nient’altro se non stendervi su un lettino. A tutto il resto penserà il vostro medico! Lo scopo dell’elettrocardiogramma è quello di individuare eventuali anomalie della conduzione dell’impulso elettrico, definite aritmie, un ispessimento delle pareti cardiache o danni cardiaci pregressi.
3. Ecocolordoppler cardiaco e arterioso
Solo il nome vi spaventa? Non avete nulla di che temere, si tratta infatti di un semplice esame diagnostico e per nulla invasivo. L’ecocolordoppler cardiaco permette di valutare la morfologia e la funzionalità cardiaca, per mezzo di un’analisi visiva di contrattilità e rilasciamento delle pareti del cuore. A questo si aggiunge la tecnica doppler, necessaria al fine di individuare la presenza di un possibile malfunzionamento del miocardio.
Leggermente diverso è invece l’ecocolordoppler arterioso, che consente di analizzare i tronchi sovra-aortici e le arterie femorali. Il suo scopo? Questo esame viene effettuato principalmente per diagnosticare malattie cerebrovascolari o arteriosclerosi femorali, ma anche per determinare lo stato di salute generale dl distretto arterioso.
4. Holter ECG e Holter pressorio
L’holter cardiaco (o pressorio) è un dispositivo portatile che consente di registrare aritmie, valori pressori anomali, pressione arteriosa o parametri vitali quali l’ECG. Si parla di holter ECG quando ci si riferisce a quel dispositivo che viene applicato direttamente sulla pelle per mezzo di fili elettrici al cui capo si trovano elettrodi che rilevano gli impulsi del cuore e li trasmettono a un apparecchio che li registra per 24 o più ore.
Tranquilli, se vi è stato prescritto questo esame non dovrete starvene a letto per un giorno intero! Durante il tempo del test infatti potrete svolgere le vostre abituali attività quotidiane, facendo solo attenzione a non staccare le piastrine.
Qual è la differenza invece con l’holter pressorio? Quest’ultimo è particolarmente utile per diagnosticare in modo preciso l’ipertensione arteriosa e per definire l’efficacia della terapia anti-ipertensiva.
5. Esami diagnostici approfonditi
In alcuni casi potrebbe capitare che il medico prescriva alcuni esami specifici e approfonditi che possono essere:
- TAC coronarica: è un esame che viene impiegato per identificare un’eventuale malattia coronaria delle grosse arterie
- Coronarografia (angiografia delle coronarie): si utilizza in caso di sospetta lesione che riduce il flusso di sangue al tessuto cardiaco
- Risonanza magnetica: si valuta la funzionalità del muscolo cardiaco sia a riposo sia dopo stress indotto farmacologicamente. È indispensabile per definire con maggiore precisione la struttura del miocardio, rendendo la diagnosi e la prognosi di alcune malattie cardiache molto più precisa
- Scintigrafia miocardica di perfusione: utilissima per rilevare eventuali deficit di afflusso di sangue al cuore.
Prima di ricorrere ad esami e visite specifiche, ricordatevi che per prendersi cura del cuore bastano poche e semplici abitudini quotidiane. Qualche esempio? Astenersi dal fumo, seguire una dieta sana e bilanciata e praticare una moderata attività fisica!