Con l’avvicinarsi della primavera torna anche il pensiero dell’allergia ai pollini, la forma più diffusa in Europa nel mondo intero. Anche voi ne siete affetti? Allora questo articolo fa proprio al caso vostro, non perdetevelo!
Più puntuale di un orologio svizzero, l’allergia ai pollini si presenta a cadenza stagionale quando i pollini delle piante si riversano nell’atmosfera propagandosi attraverso le correnti d’aria per poi depositarsi un po’ ovunque, inclusi congiuntiva, naso e bronchi. Buona parte della popolazione ne è sensibile e può manifestare reazioni quali lacrimazione, mal di testa, naso che cola e starnuti, ma nei casi più gravi si possono verificare anche dermatiti, congiuntivite ed episodi di asma.
La primavera è la stagione dove si riscontrano il maggior numero di situazioni allergiche, anche se, a causa del cambiamento climatico, la diffusione delle malattie di tipo allergico sta diventando sempre più estesa in tutta Europa. E quindi come affrontare l’allergia ai pollini senza soffrirne le conseguenze? Ve lo raccontiamo nelle prossime righe!
Il calendario delle fioriture
Nonostante negli ultimi anni il cambiamento climatico abbia stravolto le stagioni, si stima ancora che sia la primavera quel periodo dove si osservano la maggior parte di casi di allergie ai pollini. Un utilissimo consiglio per prevenirne le fastidiose conseguenze è quindi quello di consultare i calendari pollinici relativi al luogo in cui si vive o i bollettini dei pollini, indispensabili per conoscere con precisione quali pollini sono presenti nell’aria e in quali quantità.
Come abbiamo anticipato, alcune piane fioriscono anche al di fuori della primavera. Di seguito vi riportiamo uno schema delle principali responsabili delle allergie ai pollini con i relativi mesi di fioritura:
- Cupressacee: da gennaio/febbraio fino a marzo/aprile
- Parietaria: da marzo a ottobre
- Graminacee: da aprile a giugno
- Olacee: da maggio a giugno
- Composite o Asteracee: da luglio a settembre
Come contenere gli effetti dell’allergia ai pollini?
Se l’allergia vi coglia all’improvviso nonostante abbiate consultato meticolosamente il calendario delle fioriture, niente panico! È possibile infatti limitare i disagi che ne conseguono attuando piccoli comportamenti e attenzioni quotidiane. Innanzitutto sarebbe preferibile non uscire nelle fasce orarie di maggior concentrazione pollonica, quindi dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio. Il bel tempo vi mette voglia di fare una gitarella fuori città? Beh forse è meglio rimandare!
Le zone di campagna, soprattutto nelle giornate ventose, sono una vera e propria minaccia per chi soffre di allergie ai pollini. Allo stesso modo anche lo sport all’aria aperta andrebbe evitato, perlomeno nelle aree verdi e durante la fascia oraria “di rischio”. Da non dimenticare infine la pulizia dei filtri dei condotti di aeratori, condizionatori e umidificatori, indispensabili nelle giornate più calde!
Attenzione all’alimentazione!
La salute parte dal piatto, e anche nel caso delle allergie ai pollini questa affermazione si conferma più vera che mai. Esistono infatti alcune tipologie di alimenti particolarmente dannosi, in quanto potrebbero causare ulteriori reazioni allergiche o aumentare l’intensità delle crisi delle quali già i soffre. Come sapere quali siano questi cibi? L’ideale sarebbe approfondire la natura della propria allergia per avere una risposta certa.
Detto ciò, possiamo sintetizzare nel seguente modo:
- allergia alle parietarie: no a basilico, piselli, more, ortica, melone e ciliegie
- allergia alle betulacee: se ne soffrite, meglio evitare il consumo di mele, banane, prugne, albicocche, pesche, fragole, ciliegie, nocciole, patate, mandorle, arachidi, pistacchi, finocchi e sedano
- allergia alle graminacee: si consiglia di limitare il consumo di meloni e angurie, agrumi, pesche, albicocche, ciliegie, kiwi, pomodori, patate, melanzane, arachidi e mandorle
- allergia alle composite: in questo caso no a meloni e angurie, mele, banane, anice, camomilla, cicoria, prezzemolo, finocchi, sedano e carote
Non disperate se per un periodo dovrete proibirvi dei vostri frutti preferiti! Terminato il periodo delle fioriture potrete tornare a mangiarli senza alcun timore.
Curare l’allergia ai pollini
Al di là delle precauzioni e dell’attenzione nei confronti di certi cibi, esistono anche alcune cure farmacologiche che permettono di contrastare i fastidiosi malesseri tipici dell’allergia ai pollini. Tra i farmaci più diffusi ricordiamo i cromoni, gli antistaminici, i broncodilatatori, i cortisonici e gli antagonisti dei leucotrieni.
In alternativa si può anche ricorrere a un’immunoterapia specifica, o vaccino, che prevede la somministrazione di dosi sempre crescenti di estratti pollinici sensibilizzanti. Grazie all’identificazione dell’allergene e con una corretta terapia farmacologica gli effetti dell’allergia si faranno sempre più lievi fino a scomparire. Non ci credete? Chiedete consiglio al vostro medico di fiducia per potervi ricredere!
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